Le MRL sono adottate quando è assolutamente necessario prevenire situazioni pericolose come cadute e impossibilità di seguire le misure terapeutiche (Kruger, Mayer, Haastert, & Meyer, 2013; Kwaliteitsinstituut voor de Gezondheidszorg CBO, 2001). Tuttavia le MRL talvolta vengono impiegate più spesso di quanto effettivamente necessario. Secondo le pubblicazioni internazionali, negli ospedali acuti la prevalenza delle MRL è fra il 3% e il 25%. L’elevata variabilità dei tassi di prevalenza è dovuta all’uso di diverse definizioni di MRL nonché all’impiego di diverse tecniche di rilevamento. Anche le differenze che si riscontrano in campo pratico, la varietà della casistica trattata (case mix) e i fondamenti legali influenzano il risultato (Kruger et al., 2013).
Al fine di ridurre le MRL, le linee guida Registered Nurses' Association of Ontario (2012) raccomandano di eseguire assessment precisi e di prendere in considerazione misure alternative. In particolare, prima di impiegare le MRL, si consiglia di impiegare interventi finalizzati alla riduzione dei casi e alla gestione della crisi.
Le MRL possono avere ripercussioni fisiche e psicologiche indesiderate sui pazienti. In questo caso vengono descritte conseguenze come incontinenza, decubito, contratture, depressione, aggressività o calo delle capacità cognitive (Hamers, 2009; Scherder, Bogen, Eggermont, Hamers, & Swaab, 2010). Inoltre vengono minate l’autonomia e la dignità dei pazienti (Bai et al., 2014; Kruger et al., 2013). Spesso l’uso di MRL viene vissuta negativamente dal personale paramedico, generando sentimenti come frustrazione e colpa (Heinze, Dassen, & Grittner, 2012).
Con l’entrata in vigore in Svizzera, dal 1 gennaio 2013, della legge, sottoposta a revisione, sui diritti di protezione dei minori e degli adulti, sono state stabilite le basi legali a livello nazionale per gli istituti di cura e i servizi a domicilio sulle misure limitative della libertà.